In questo spazio saranno riportati quei vini che per uno o più motivi, riescono a toccare quelle corde più nascoste del sottoscritto.

Nel nostro girovagar per cantine, ci fermammo a Tournus, piccolissimo villaggio nel cuore del Mâcon, al ristorante stellato Aux Terraces dell’istrionico cuoco/patron Jean-Michel Carrette.
A fine cena ci portò in cantina, molto fornita sul fronte naturale, ed imbracciò una bottiglia della Maison Valette: “questa la offro io”.
Tra chiacchiere e sorrisi la boccia finì in un nonnulla e me ne innamorai follemente.

Le bottiglie che mi piacciono chiaramente finiscono nella mia cantina.
Questa 2014 è un inno all’energia, alle lastre di sale ed al frutto giustamente maturo per la zona, gli agrumi sono dolci, il petardo scoppiato. Vino profondissimo dalla dinamica accattivante, il quale non si ferma mai nel bicchiere, frulla come una trottola ma non si scompone. Sorso elettrico.

Non è la Borgogna fine a se stessa, ricca e per pochi eletti.
Sono bottiglie che si possono comprare, ma sopratutto sono bottiglie delle quali se ne può parlare.

Maison Valette
Pouilly-Fuissé 2014
100% chardonnay

La penultima delle sei bottiglie prese in cantina da Nino ed Erica, quattro anni or sono.

Mi capita in mano pochi giorni fa, mentre stavo facendo l’inventario della cantina, e noto che il vino era trafilato dal tappo, fuoriuscendo con qualche goccia.

All’apertura vino intatto e vivo che sa d’arancia e di mare, ma anche di liquirizia e di montagna.
Profuma d’autunno e di terra smossa, con tratti di salamoia, un tripudio affascinante per chi ama stare sul bicchiere.
L’ attacco al palato è verace ma si distende in grande eleganza, dando una gioia immensa al corpo.
Avremmo bisogno di tanti Nino Perrino in Italia.

Testalonga 
Rossese di Dolceacqua 2015
100% rossese

E come sempre il vino è veicolo di ricordi ed emozioni.